Golf in the City
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Per la "golf mania" ora anche un campo cittadino
"la Piazza", 01/10/2005

I Torinesi e il golf, un legame che cresce. Con una novità: lo sport "che fa buca" non punta più solo sulle élite, ma mira ad avvicinare la gente comune, a partire dai giovanissimi. Un pò di merito, da settembre a questa parte, ce l'ha Edoardo Molinari, il ventiquattrenne torinese che ad agosto, in Oklaoma, è entrato nella storia del golf italiano aggiudicandosi uno dei più prestigiosi tornei al mondo per dilettanti. "Dodo", come gli amici chiamano Molinari, ha scritto per la prima volta nell'albo d'oro della manifestazione, l'U.S. Amateur, il nome di un italiano. In semifinale, Dodo ha battuto il trentaseienne statunitense Austin Eaton III, campione nel 2004, e nella finale su 36 buche si è superato, effettuando una rimonta da campione, suggellando il primo trionfo di un italiano sul green del Merion Golf Club di Ardmore. Chissà quanti torinesi vorranno, d'ora in poi, imitare le gesta di Molinari. Di solito, negli sport cosiddetti minori funziona proprio così: un successo tricolore genera impennate insperate nel numero di appassionati e praticanti. Vedremo. Di certo, le occasioni per cimentarsi con mazza e buche, in città non mancano.
Già a partire dagli ultimi scorci dell'autunno, l'agenda "golfistica" della città è stata densa di appuntamenti. Prima l'inaugurazione al Parco Colonnetti, nel quartiere di Mirafiori sud, di quello che è già stato definito il primo campo da golf cittadino mai approntato in Europa. 
Poi la manifestazione "Golf in the city", organizzata pochi giorni fa per tutto il centro storico, con i monumenti principali trasformati in "buche" e tantissimi curiosi in giro per la città a scoprire uno sport che con l'ambiente cittadino, in teoria, non ha nulla da spartire. Per una giornata, si sono trasformati in prato verde piazza Carignano e piazza Castello, il Duomo e il Municipio, i Giardini Reali e la Mole, piazza Vittorio e la Gran Madre, il Monte dei Cappuccini e l'Arco di Trionfo. Non poteva mancare il Parco del Valentino, che verde lo è già e ha ospitato l'ultima buca, la più importante.(www.golfinthecity.org)
Ancora, da giugno e fino al 6 novembre, i rudimenti di questo sport si possono imparare "virtualmente" a Experimenta, dove ci si cimenta con il Virtual Golf in una partita con tanto di buche e campo di montagna, virtuale anch'esso.
Ma l'appuntamento più importante con il golf è fissato per l'anno prossimo: Torino ospiterà dal 4 al 10 settembre del 2006 gli undicesimi Campionati Mondiali Universitari. tra gli organizzatori, ci sarà anche il Cus subalpino; la sede di gara scelta è il Circolo Golf Torino-La Mandria di Fiano, a 22 chilometri dal capoluogo. Sembrano finiti i tempi in cui il golf era sport (o passatempo, gioco, hobby? Il dibattito è sempre aperto...) per i più abbienti. Oggi, il Circolo del Golf Torino La Mandria può contare su circa ottocento soci, è presieduto da Lorenzo Silva, che tra i predecessori ha avuto Filippo di Sambuy, Edoardo Agnelli, Theo e Napoleone Rossi di Montelera, Giovanni Nasi, Alberto Brignone e Sergio Pininfarina. e i nuovi adepti? Potranno, appunto, cimentarsi nel campo del Parco Colonnetti, polmone verde di Mirafiori, compreso nella zona della riqualificazione di via Artom. Il campo si trova vicino alla sede del Cus Torino in via Panetti. Il progetto è stato curato dal comitato regionale della Federgolf presieduto da Paolo Guermani insieme con l'assessorato comunale allo Sport di Renato Montabone. Il campo sarà aperto e accessibile fino al 27 novembre. Vi insegneranno maestri federali. In particolare, potranno frequentarlo gli alunni delle scuole elementari e medie, che godranno dell'accesso gratuito. I neofiti, invece, pagheranno 3,50 euro al giorno. Il campo è aperto dal martedì alla domenica, dalle ire 9,30 all'imbrunire. Per le isrizioni, ci si può rivolgere al Cus Torino. I nuovi appassionati possono già sognare la scalata di Molinari. Che, dal canto suo, dice:" Il mio eroe? Sicuramente Costantino Rocca. Ma oltre a lui mi ispiro a Nick Faldo, a Sergio Garcia e naturalmente a Tiger Woods, che resta il più grande di tutti". Ancora un anno tra i dilettanti, poi "Dodo" spiccherà il salto tra i big. "Giocherò il Masters e l'US Open. Credo che l'anno prossimo mi divertirò molto a disputare questi tornei. Parteciperò anche all'Open Championship e poi passerò al professionismo". facendo nascere, di certo, qualche emulo.

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