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Cittadella di Torino
Simbolo della resistenza del Ducato di Savoia nella Guerra di successione spagnola; fu,infatti, al centro dell'assedio del 1706 da parte dell'esercito franco-spagnolo del re Luigi XIV. A volere la fortificazione era stato il duca Emanuele Filiberto che intendeva ditare la città di un bastione di difesa urbana dopo lo spostamento della capitale del ducato da Chambery a Torino.
La posa della prima pietra avvenne nel 1564 ma i lavori -eseguiti da circa duemila uomini sotto la guida del generali Nicolis di Robilant, esperto in difese sotterranee - furono completati solo nel 1577.
Il progetto fu realizzato dall'architetto urbinate Francesco Paciotto.
La Cittadella era strutturata a pianta pentagonale con possenti bastioni ai vertici, era circondata da un ampio fossato privo d'acqua e al centro era situato pozzo a doppia rampa elicoidale per permettere un rifornimento idrico in caso di assedio.
Un fitto labirinto di gallerie sotteranee si estendeva al di fuori della Cittadella in corrispondenza del Bastione del soccorso in direzione della campagna.
Caduta la sua funzione difensiva, nel 1856 si decise la completa demolizione della fortezza; venne risparmiato solo il Mastio, restaurato e davanti al quale fu eretto un monumento a Pietro Micca. attualmente è adibito a museo nazionale dell'artiglieria. Intatte sono rimaste anche quasi tutte le gallerie sotteranee, tuttora visitabili e facenti parte del Museo Pietro Micca e dell'Assedio di Torino del 1706.
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